Comunicato stampa LAV Venezia – 18.12.09 –
LAV di Venezia: Cagnolino ucciso barbaramente a Venezia proprio quando il Consiglio Comunale approva un importante regolamento per la tutela degli animali.
Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre a Venezia Baubo, docile e anziano cagnolino che stava come ogni sera facendo una passeggiata in compagnia del suo compagno umano, è stato vigliaccamente ucciso da un violento calcio sferratogli senza alcun motivo da un passante, che dopo si è allontanato insieme ai suoi amici come se nulla fosse.
Baubo è morto dopo una lunga notte d’agonia, ma la sua famiglia ha presentato subito denuncia alle forze dell’ordine.
Appresa la notizia della barbara uccisione di Baubo,
la LAV di Venezia esprime la propria indignazione di fronte a un gesto così malvagio, vigliacco e crudele.
Nei confronti di quel cane è stata perpetrata una inaudita violenza gratuita e per questo ci auguriamo che le Forze dell’Ordine riescano ad individuare al più presto il colpevole e che questo gravissimo episodio venga esemplarmente punito e che sia di esempio per tutte quelle persone incivili che credono di poter sfogare le proprie repressioni sociali e mentali sugli altri animali.
“Diverse analisi dimostrano che le varie forme di maltrattamento si accompagnano ad atteggiamenti culturali che vedono gli altri animali come cose, oggetti animati da usare e sfruttare e sui quali esercitare un misero senso di onnipotenza quotidiana: l’altro animale, diventa lo schiavo di frustrazioni, impotenze e meschinità umane”, afferma Ciro Troiano, responsabile delle Guardie Zoofile della LAV.
“Quello che dispiace, è che questo inaccettabile atto di violenza è avvenuto a poche settimane di distanza dall’approvazione in Consiglio Comunale di Venezia di un importantissimo Regolamento per la tutela degli animali. Un documento tanto voluto e desiderato dalle associazioni animaliste veneziane proprio per permettere alla Città di Venezia di dotarsi di un fondamentale strumento di prevenzione e repressione contro le violenze sugli animali.
Speriamo solo che questo rimanga un caso isolato nella nostra città e auspichiamo che cresca una società con maggiori valori sociali e umani e che la sensibilità nei confronti di tutti gli esseri viventi diventi un valore comune” aggiunge Michele Simionato, responsabile territoriale della LAV di Venezia.
“Ricordiamo che per casi simili la legge 189/04 sul maltrattamento degli animali” conclude Simionato “prevede la reclusione da tre mesi ad un anno o una multa da 3.000 a 15.000 euro”.