28/05/2008-
Il 27 maggio, nel corso della giornata di lavori parlamentari, è stato bocciato un emendamento del Governo che, intendendo sanare la posizione dell’Italia nei confronti del rispetto delle normative comunitarie, aveva introdotto alcune misure di tutela della fauna selvatica.
L’emendamento bocciato, prevedeva l’introduzione della tutela delle uova, dei nidi e degli uccelli nelle delicate fasi della nidificazione e della riproduzione oltreché, per le specie migratrici, la protezione durante il periodo del ritorno al luogo di nidificazione. Misure di protezione certamente molto blande ma che, comunque, avrebbero potuto incrementare il livello di tutela degli uccelli nel nostro Paese.
“Probabilmente l’opposizione, nell’ansia di contrastare altre misure che sarebbero state introdotte con l’approvazione del decreto in discussione, ha votato contro un emendamento che nulla aveva a che vedere con frequenze e televisioni”, commenta Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV.
“Una bocciatura in questi termini ce la saremmo aspettata dall’attuale maggioranza – conclude Vitturi – che nel programma elettorale non aveva mancato di inserire oscuri propositi di modifica alla vigente normativa di tutela della fauna selvatica”.
Evidentemente gli “ordini di scuderia” all’interno dell’opposizione, hanno prevalso sul buonsenso.
Con questo Parlamento le prospettive sul futuro della tutela degli animali selvatici sono decisamente poco rosee. C’è il concreto rischio, come già accaduto più volte in passato, che gli animali diventino “moneta di scambio” politico a tutto vantaggio dei soliti noti: i cacciatori.